MARINA OCCHIONERO
Disordinata: Quanto è importante per un artista approcciare in modo creativo ad una vigna?
Marina: Poeticamente Nietsche scriveva che solo chi ha il caos dentro di sé può partorire una stella danzante. E non è da vigneti ove il caos è bandito che, in genere, si fanno i grandi vini ma, piuttosto, da quelli “spettinati”.” Così scriveva Maurizio Gily nel suo Elogio al vigneto spettinato. Mi sono ritrovata molto nelle sue parole, credo che un vignaiolo che cura un vigna sia come un artista che cura la sua opera d’arte. E sia il buon vino che il buon teatro nascono da ambienti “spettinati” (mi piace molto questo aggettivo!).
- Cosa ha maggiormente ha influenzato la tua produzione durante i giorni di Bosco Falconeria?
Mangiare le mandorle davanti al fuoco con Tonino e la cotognata di Mary. E poi andare a raccogliere i melograni con Natalia e mangiarli a morsi nell’orto insieme ai suoi figli, con gli stivali pieni di fango e le mani profumate e appiccicose del succo dei frutti.
- Parlaci di te: cosa ti ha spinto a voler essere un attrice e dove raccogli la tua ispirazione?
Sono arrivata a fare questo lavoro per una serie di coincidenze. Direi addirittura per caso anche se ultimamente non sono più così convinta di questo, penso che ci sia qualcosa che mi ha spinta fin qua: non ho ancora capito cosa.
- Ci vuoi dare qualche anteprima della produzione che porterai al Festival?
Non ho ancora una struttura precisa in testa, mi sto perdendo tra i testi, le canzoni, i ricordi, i ricettari, i racconti che mi sono portata dietro da Bosco Falconeria. Per ora posso dire che in questo viaggio sto davvero provando il piacere di trovare quello che non stavo cercando.
- Che rapporto hai instaurato con i vignaioli e la loro terra?
Non vedo l’ora di riabbracciarli. E non vedo l’ora di tornare laggiù, magari con la bella stagione, il caldo, il profumo dell’estate. E rivedere quel mare blu che appare in fondo ai vigneti, magari con un bel bicchiere del loro Falco Peregrino…
Bosco Falconeria mi ha accolta con un abbraccio di terra e persone, lì mi sono sentita bene come non mi succedeva da parecchio tempo. Grazie Gusto Nudo per avermi spedita in questo luogo meraviglioso!